Questo articolo è dedicato a te Jean, per la passione che mi hai trasmesso per le belle lettere, per tutti i tuoi messaggi scritti in francese che non capivo, per le telefonate in spagnolo perché avrei capito meglio. Per la tua grande generosità nell’incoraggiarmi ad insegnare calligrafia (che all’epoca non comprendevo), per le tue splendide lettere che mettevano in crisi i portalettere con i tuoi stupendi biglietti, cartoncini, segnalibri, ex libris. Per le tue opere che hai sparso in tutto il mondo e quelle per me che sono rigorosamente incorniciate come piaceva a te.
Ogni volta che scrivo per preparare un corso, chiedo il tuo aiuto, il tuo parere, il tuo sostegno.
Ogni volta che devo realizzare un lavoro calligrafico chiedo a te… che ne dici Jean, va bene così? Jean ho bisogno di un’idea nuova… Jean e se lo faccio in questo modo?
Sei il mio punto di riferimento, lo sei sempre stato. E continuo ad imparare da te, osservando le tue opere, guardando le foto dei lavori che realizzavi per i nostri workshop e continuando a studiare sulle tue dispense.
Un grande uomo con mani molto grandi ma con le piume tra le dita.
“Vive la plume!” gridavi ad ogni fine corso!
Scrittura gestuale eseguita con tiralinee e pennello
Un tuffo nel passato ed eccoci in una grande Chiesa sconsacrata al centro di Osimo, in provincia di Ancona, con una sfilza dei tuoi lavori appesi su un pannello (alcuni dei quali visibili in basso) e un enorme tavolo da lavoro al centro della navata.
Li guardavo con ammirazione e con la consapevolezza che mai avrei potuto raggiungere una tale perfezione.
Vederti lavorare era stupefacente e ogni giorno creavi qualcosa di speciale per noi che a tutt’oggi conserviamo gelosamente.
Cosa si intende per scrittura gestuale.
La scrittura gestuale è un corsivo e dunque possiamo facilmente dedurre che deriva dalla Cancelleresca, dalla quale infatti prende spunto ma non le regole in quanto viene eseguita in una forma più libera e sciolta.
Sostanzialmente è una scrittura che in parte segue anche la gestualità connaturale di chi la traccia, creando di fatto un ductus personale per ottenere una scrittura fluida, omogenea e originale. Per questo motivo qualcuno preferisce denominarla Scrittura espressiva.
Si può eseguire con diversi strumenti, come ad esempio: tiralinee, colapen, pennello ma vi è anche qualcuno che utilizza penna d’oca e pennini metallici di vario genere.
Jean Larcher, Composizioni di Scrittura gestuale eseguita con tiralinee e pennello con sovrapposizioni di scritture eseguite a pennino
Si cominciava a studiare alle 9 con una piccola pausa-pranzo e si finiva alle 18. Otto ore per cinque giorni di fila. Poi a cena tutti insieme. Jean, che durante le lezioni era compassato e concentrato, diventava gioviale e scherzoso, praticamente uno spasso, il Gérard Depardieu della calligrafia, lo definivo. Adorava bere la Lacrima di Morro d’Alba e mangiare piatti tipici marchigiani.
Mostra internazione di Arte calligrafica contemporanea, Osimo, 2002
In occasione del quarto centenario della nascita di San Giuseppe da Copertino, il Comune di Osimo ci ha invitato ad organizzare una mostra coinvolgendo anche Jean che era stato protagonista, in precedenza, di un’altra mostra calligrafica con testi in vernacolo di un autore osimano. Era il 2002 e di calligrafia si parlava ancora poco in Italia. Sono stati coinvolti altri calligrafi da tutto il mondo e la mostra è risultata davvero unica e spettacolare nel suo genere, con più di 60 opere, tutte con i testi di San Giuseppe.
La mostra è stata inaugurata nella Chiesa sconsacrata San Silvestro, al centro di Osimo poi si è spostata a Copertino, in provincia di Lecce, poi a Presicce-Acquarica (Le) per poi tornare nelle Marche, in provincia di Macerata.
Jean ha partecipato molto volentieri con una serie di 24 opere create con diversi stili di scrittura e ha composto il manifesto interamente a mano (che vedete in alto) e la copertina del catalogo. Le opere fanno parte della collezione del Comune di Osimo. Tra queste ve ne sono alcune eseguite con il tiralinee, di cui ne potete vedere qualcuna di seguito.
© 2002 Jean Larcher
Calligrafie originali su carta BFK Rives 320 gr
Formato: cm 25×75
Tecnica: Tempera Linel nera e colorata
Rilievo: Sbalzato a mano
Numerazione: 0-23 (in basso a destra e a sinistra)
Firma: datato e firmato con matita a pié di pagina
Ho scelto di inaugurare questa nuova sezione del mio blog, dedicato alla calligrafia contemporanea, con alcune opere eseguite con il tiralinne e altre con pennello, del maestro Jean Larcher, che non sono certo le più belle e non possono nemmeno raccontare la sua immensa conoscenza delle lettere e l’assoluta padronanza degli strumenti scrittori. Ritengo però, che la sua scrittura gestuale eseguita con questi strumenti sia davvero unica e originale. Per visualizzare altri lavori vi consiglio di dare un’occhiata al suo spazio web Jean Larcher (ancora on-line), ai vari contenuti presenti su internet e naturalmente ai numerosi libri che ha pubblicato nel corso della sua carriera.
Grazie di cuore a tutti voi che continuate a leggermi, vi mando un saluto dandovi appuntamento al prossimo contenuto.
Un vero Maestro non è quello che ha più studenti, ma quello che crea più Maestri. […]
N. D. Walsch
Immensamente grata alla vita che ci ha fatto incontrare…
Grazie Jean, a presto!
Vive la plume!
Strumenti calligrafici che il maestro usava abitualmente
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