Il capolettera nei manoscritti – Abitato, Istoriato, Parlato

Una raccolta di Capilettere miniati che raccontano alcuni particolari del testo in cui sono inseriti, attraverso personaggi e/o scene di vita che li riguardano
Dettaglio di Capolettera finemente decorato con foglia oro

In apertura: Capolettera K istoriato (dettaglio); Graduale, manoscritto pergamenaceo spagnolo del 1430 ca.; capolettera attribuito a Pedro de Toledo; tempera, foglia oro e inchiostro; cm 31,4×36; Getty Museum, Los Angeles, California

I capilettera abitati o figurati

Alcuni studiosi hanno adottato la definizione di Capolettera abitato quando vi è la presenza di figure umane e/o animali nonché di oggetti identificabili, all’interno dello spazio occupato dalla lettera. Altri preferiscono denominarli figurati proprio perché sono genericamente figurativi.
Ma vi sono ulteriori studiosi che sostengono che sia la presenza della sola figura umana, a qualificare come figurate questo tipo di iniziali, inserendo dunque tra queste anche i Capilettera antropomorfi. Questo ovviamente, come già detto nei precedenti articoli, dipende dal fatto che a tutt’oggi non c’è una classificazione dei capilettera che metta d’accordo codicologi e paleografi.

Nell’articolo precedente abbiamo definito i capilettera antropomorfi come quelle iniziali che risultano essere letteralmente costruite da figure umane in varie posizioni, per cui preferisco seguire la prima definizione, ossia:

Nelle iniziali abitate, la figura umana o animale, intera o parziale, nonché qualunque oggetto identificabile, “abita” nelle parti aperte o all’interno delle lettere senza avere alcuna correlazione con il testo.
(Anche le cornici possono essere abitate).

La presenza di una figura dunque, è localizzata nelle parti aperte delle lettere come ad esempio nella C, U, S, etc., o nello spazio interno ossia negli occhielli e nelle pance come nella B, O, P, Q, etc.

I capilettera istoriati

Per quanto riguarda il capolettera istoriato invece, la definizione appare abbastanza intuitiva già dal nome e infatti in questo caso, il capolettera ospita un personaggio, un oggetto o una scena che sono strettamente legati al testo in cui è collocato.

Iniziali Istoriate: nelle parti aperte o all’interno delle lettere sono collocate una o più storie quindi scene identificabili e legate al testo.
(Anche le cornici possono essere istoriate).

Capilettera parlati o parlanti

I capolettera parlati o parlanti, sono decisamente più difficili da individuare in quanto oltre ad ospitare una scena relativa al testo in cui sono collocati, ne riproducono anche la visualizzazione iconografica.

Iniziali parlate o parlanti: l’iniziale, abbellita da una scena narrativa (sempre negli spazi aperti o interni) riproduce in quest’ultima anche la visualizzazione iconografica del testo scritto.

Ovviamente appare subito chiaro che per distinguere le ultime due tipologie, bisogna necessariamente conoscere il testo. In molti Capilettera di questa mia raccolta, laddove non ho trovato specificatamente la dicitura “istoriata” e non conoscendo i testi, ho preferito usare il termine più generico “abitato” o “figurato”.

Capolettera D istoriato; Il salterio di Arundel o di Eadui, manoscritto pergamenaceo inglese, in latino, del 1012-1023; Scrittura Carolina minuscola; scriba: Eadui Basan, monaco e scrivano di Christ Church Canterbury; British Library, Londra, Regno Unito

Capolettera abitati; Augustinus, Enarrationes in psalmos, manoscritto pergamenaceo in latino del 1143-1178; cm 29,5×40,8; Stiftsbibliothek, Engelberg, Svizzera

Capilettera Q e D istoriati e illuminati; Salterio Cacciatore, manoscritto pergamenaceo inglese del 1170 ca.; University of Glasgow, Regno Unito

Capolettera T antropomorfo istoriato; Exaemeron, Sant’Ambrogio che scrive, manoscritto pergamenaceo; Bibliothèque municipale, Médiathèque Voyelles, Charleville-Mézières, Francia

    Capolettera P antropomorfo istoriato; Bibbia di Champagne, manoscritto pergamenaceo del 1185, realizzato dallo scriptor Manerius di Canterbury (da cui prende il nome il noto stile miniaturistico Manerius), illuminato da artisti inglesi e fiamminghi presenti in loco e destinato all’abbazia di Saint-Loup de Troyes; Biblioteca di Saint-Geneviève, Parigi, Francia

    A sinistra: Capolettera P istoriato; Bibbia, manoscritto pergamenaceo in latino del 1150-1200; Biblioteca Nazionale di Francia

    Capilettera abitati e illuminati; Bibbia, manoscritto pergamenaceo in latino del 1150 ca.; Biblioteca Nazionale di Francia

    In alto a sinistra: particolare dell’Iniziale P istoriata all’inizio dei Proverbi, con scrittura di Salomone e busti delle virtù: sapienza, fortezza, giustizia e prudenza;
    a destra: Iniziale P fitomorfa abitata, con un uomo che spara un drago o un uccello con una freccia;
    In basso: particolare di tre iniziali D istoriate con Cristo benedicente, la Vergine col Bambino e un Vescovo;
    La Bibbia di Arnstein; Manoscritto pergamenaceo in inglese del 1172; cm 37,5×54,5 (spazio testo: cm 26×40); British Museum

    Capolettera abitati; Salterio di Ingeborg, manoscritto pergamenaceo francese del 1205 ca.; scrittura gotica; cm 21,9×31; Musée Condé di Chantilly, Francia

    L’iniziale istoriata è dunque una lettera narrativa ed è stata ritrovata per la prima volta nei manoscritti dell’ VIII secolo. È molto grande, posizionata in genere per prima e racchiude in sé sia un aspetto funzionale che ornamentale; può sintetizzare la parola scritta o contenere un messaggio.
    L’arte gotica influenzerà moltissimo anche le miniature e l’Iniziale Istoriata in questo periodo, prenderà velocemente il sopravvento rispetto alle altre tipologie.

    Le Iniziali molto allungate, vengono denominate con antenna o con banda quando l’asta (come ad esempio quella della P) corre lungo tutto il margine del testo.

    Capolettera con banda P figurato; Flavius ​​​​Josephus, Antiquitates judaicae, manoscritto pergamenaceo in latino, XII secolo; Biblioteca Nazionale di Francia

    Nella prossima immagine, una splendida Iniziale istoriata A(lleluja) e illuminata, che raffigura la Resurrezione di Cristo in un testo liturgico per Pasqua con notazione musicale.

    Capolettera A istoriato e illuminato e capolettera minore filigranato; Antifonario, manoscritto pergamenaceo francese, in latino, del 1320 ca.; cm 32,5×48,5; scrittura gotica; British Museum, Inghilterra

    Capilettera istoriati e illuminati; U: Ritratto del Venerabile Beda (14 righe); F: L’Ascensione (10 righe); P: La cena in Emmaus (pagina piena);
    Homilia, manoscritto pergamenaceo tedesco, in latino, del 1320 ca.; cm 20,3×30,5; Walters Art Museums, Baltimora, Stati Uniti

    Capolettera N istoriato e illuminato; Libro di casa, manoscritto pergamenaceo svizzero, in latino, del 1320-50; usato probabilmente da una comunità non identificata di religiosi nella Germania settentrionale; Bodleian Libraries University of Oxford, Regno Unito

    Capilettera C, P, D istoriati e illuminati; Graduale oesa, Proprium de tempore, pars hiemalis, manoscritto pergamenaceo in latino del 1330-35; cm 41,5×60; scrittura Textura; Aargauer Kantonsbibliothek, Svizzera

    Capilettera istoriati e illuminati; Salterio romano, manoscritto pergamenaceo italiano, in latino, del 1350 ca.; cm 19×26; scrittura e ornamenti italiani; Biblioteca Nazionale di Francia

    Capolettera S istoriato: il sogno di Giacobbe e la scala per il paradiso; Breviario, manoscritto pergamenaceo del 1360 ca.; Biblioteca del Museo Nazionale di Praga, Repubblica Ceca

    Lettere che raccontano storie

    L’Iniziale E, nell’immagine in basso a destra, è uno splendido esempio di Capolettera istoriato. Ospita una scena affascinante che riunisce tre personaggi. Al centro, un giovane offre un fiore raccolto dall’albero ad una signora che si trova a destra. Nell’altra mano tiene un guanto, tolto per riguardo per poter fare il dono. A sinistra di questo scambio amoroso, il terzo protagonista sembra tenere le redini del cavallo bardato dell’uomo. Questa miniatura illustra meravigliosamente il canto che adorna, raccontando l’incontro amoroso tra il cavaliere e una fanciulla, in un frutteto nel mese di aprile.

    Capilettera N, E, istoriati; Le Chansonnier dit de Montpellier, manoscritto pergamenaceo del XIII secolo; Montpellier, Francia

    Esempi di lettere parlanti

    Il prossimo codice pergamenaceo, inglese, è un’enciclopedia generale incompiuta, in due volumi, in ordine alfabetico. L’autore è James le Palmer (nato prima del 1327, deceduto nel 1375 ca.). Contiene numerose miniature con soggetti dell’Antico e Nuovo testamento, oltre a numerose Iniziali istoriate e parlate, maggiori e minori, impreziosite dalla foglia oro.

    • Iniziale parlante A(nima) di Dio che misura un’anima rappresentata come un uomo nudo;
    • Iniziale parlante C(onstellacio) rappresenta l’uso dell’astrologia per pratiche magiche o superstiziose che sono condannate, mentre lo studio delle stelle è raccomandato per medici e agricoltori, che ne faranno buon uso;
    • Iniziale parlante D(entes) di un dentista che estrae i denti di un uomo seduto;
    • Iniziale parlante E(tas) raffigurante bambini che giocano con giocattoli e catturano farfalle;
    • Iniziale parlante G(abriel) raffigurante Gabriele che combatte contro il Diavolo;
    • Iniziale parlante S(ponsus) di un uomo che pone un anello al dito di una donna;
    • Iniziale istoriata D raffigurante un mago che invoca diavoli e mette in pericolo la sua anima immortale;
    • Iniziale istoriata C raffigurante un pittore o un suo assistente con piatti colorati.

    Iniziali parlanti: A(nima), C(onstellacio), D(entes), E(tas) parlanti, G(abriel), S(ponsus); Iniziali istoriate D,C;
    Omne Bonum, manoscritto pergamenaceo in latino del 1350 ca.; British Museum, Regno Unito

    Capilettera istoriati; La grande Bibbia, manoscritto pergamenaceo inglese, in latino del 1420 ca.; scrittura gotica; cm 43×63; British Museum, Londra, regno Unito

    L’autore delle prossime Iniziali è Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 ca. – Roma, 18 febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra’ Angelico, pittore e miniatore italiano.
    I due capilettera, uno zoomorfo e l’altro fitomorfo, hanno sul fondo delle figure umane che si stagliano nettamente dalla lettera.

    Il primo capolettera è composto quasi interamente da due pesci, rosso e blu, che ingoiano ciascuno un pesciolino del colore opposto. Sullo sfondo, la Vergine protegge con il suo manto i frati domenicani, di taglia ridotta, inginocchiati ai suoi piedi.
    Nel secondo capolettera il corpo della lettera è rosa scuro ed è decorato con anellini colorati. La bella immagine presenta i due personaggi di profilo: Cristo con sguardo amorevole offre il pastorale al vescovo e lo benedice. Il volto del Vescovo è illuminato da una luce divina che sembra emanata dalla figura stessa di Cristo. In questa miniatura la scena si svolge oltre il corpo della lettera, privilegiando l’occhiello superiore per rappresentare le teste dei due personaggi. Il rapporto con la forma dell’iniziale prosegue nel movimento del braccio di Cristo che segue la linea della lettera.

    Capilettera S zoomorfo e S fitomorfo istoriati; dal Graduale di San Domenico: la Vergine protegge con il suo manto i frati domenicani e Cristo offerente il pastorale ad un beato vescovo; miniati dal Beato Angelico tra il 1424 e il 1427; Museo Nazionale di San Marco, Firenze

    Capilettera figurati; Breviarium secundum ordinem Cisterciencium, dit Bréviaire de Martin d’Aragon, manoscritto pergamenaceo in latino del 1380-1450; scrittura gotica; cm 25,2×35; Biblioteca Nazionale di Francia

    L’autore del prossimo capolettera è Filippo di Matteo Torelli (1409 – 1468), pittore e miniatore italiano di cui abbiamo già visto diverse Iniziali fitomorfe.

    Il corpo della lettera è campito con un colore carminio che sfuma in arancione ed è ornato da una serie di fiori e foglie di vari colori, alcuni simili a calle; altri fiori hanno i petali azzurri disposti a croce dai quali fuoriescono fiorellini azzurri dallo stelo sottile simili ai cardi. Il fondo della lettera è diviso in due parti dall’asta centrale: in quello superiore vi è la figura a mezzobusto di Dio Padre benedicente, che emerge da una nube violetta, con il libro aperto con l’Alfa e l’Omega e il nimbo crocesegnato. Nella parte inferiore vi sono le figure genuflesse di alcuni santi, alcuni identificabili grazie agli attributi o ai simboli del loro martirio: da sinistra San Pietro da Verona, con la testa sanguinante perché pugnalato; Davide, con l’armatura e la corona; San Pietro, con i capelli e la barba bianchi e il mantello verde; in primo piano, San Domenico con la stella in fronte; a destra, specularmente al Santo fondatore dell’Ordine, vi è San Tommaso con la stella al petto, dietro di lui c’è San Francesco e, in secondo piano, San Paolo e Santo Stefano, quest’ultimo con una pietra sopra la testa.

    Capolettera A istoriato; dal Graduale e Messale T: Dio Padre benedicente alcuni santi, attibuito a Filippo di Matteo Torelli

    Capolettera Q istoriato; Antifonario, manoscritto pergamenaceo fiorentino del 1410 ca.; Collezione privata

    Capolettera K istoriato; Graduale, manoscritto pergamenaceo spagnolo del 1430 ca.; capolettera attribuito a Pedro de Toledo; tempera, foglia oro e inchiostro; cm 31,4×36; Getty Museum, Los Angeles, California

    Capilettera istoriati; Missale ecclesiarum Glandavensis et Ebredunensis, manoscritto pergamenaceo in latino del 1420-1450 ca.; cm 27×36,5; Biblioteca Nazionale di Francia

    Capolettera R abitato: manoscritto pergamenaceo del 1451; capolettera M abitato: ritratto di Tito Livio, raffigurato secondo il modello “classico” del filosofo, mentre è intento alla lettura; manoscritto pergamenaceo del 1449; capolettera M abitato: manoscritto pergamenaceo del 1441-60; capolettera F abitato: ritratto di Tito Livio, raffigurato secondo il tipo del “filosofo” con barba bianca e turbante, di profilo; manoscritto pergamenaceo del 1453; capolettera E abitati: ritratti di Agide e Cleomene; manoscritto pergamenaceo del 1441-60; Biblioteca Malatestiana, Cesena

    Iniziale istoriata e illuminata

    Capolettera R istoriato e illuminato; Missale ad usum ecclesiae Aquensis, manoscritto pergamenaceo francese, in latino, del 1466; cm 27,6×36,6; Biblioteca Nazionale di Francia

    Capolettera E istoriato; manoscritto pergamenaceo italiano del 1470; L’Adorazione dei Magi, capolettera attribuito a Franco dei Russi; tempera, foglia oro e inchiostro; cm 31,4×36 (miniatura cm 15,7×15); Getty Museum, Los Angeles, California

    Il prossimo manoscritto è un Libro d’ore, molto piccolo, quasi un formato cartolina (10×14), riccamente decorato con una gerarchia di capilettere notevole per questo formato (9 righe, 8 righe, 5 righe, 3 righe, 2 righe, oltre a quelle rubricate). I capilettera maggiori sono fitomorfi istoriati, a partire da sinistra: l’Annunciazione, la Crocifissione, Davide in preghiera, sempre Davide in preghiera, infine la scena liturgica delle Esequie.

    Capilettera fitomorfi istoriati; Libro d’ore, manoscritto pergamenaceo scritto e miniato a Ferrara, in latino del 1480 ca.; cm 10×14; scrittura rotonda italiana; Morgan Library, New York

    Capilettera C, D, istoriati; Messale romano, manoscritto pergamenaceo in latino del 1492; Biblioteca Nazionale di Francia

    Capilettera fitomorfi abitati; Graduale, manoscritto pergamenaceo tedesco, in latino, del 1507-1510; scrittura Textura; Morgan Library, New York

    Capolettera O fitomorfo e istoriato; Messale, manoscritto pergamenaceo del 1520; Cristo procedendo con l’esorcismo, miniato da Matteo da Milano; Cleveland Museum of Art, Ohio, USA

    Capolettera D fitomorfo e abitato; Ore di Antoine le Bon, duca di Lorena, manoscritto pergamenaceo in latino del 1533; Biblioteca Nazionale di Francia

    Il tramonto della miniatura

    Con l’avvento della stampa, il libro scritto a mano perse lentamente importanza. I primi stampatori cercarono tuttavia di simulare il più possibile i manoscritti.
    Nei primi incunaboli (nome dato ai primi prodotti della tipografia, dalle origini e fino al 1500, detti anche quattrocentine), non si stampavano ancora le Iniziali o Capilettera ma si predisponeva lo spazio necessario per poi dipingerle, a pennello o a penna, dopo la stampa. Ma non passò molto tempo e nel 1470 fu stampato infatti il primo libro, di Johann Fust e Peter Schöffer, in cui furono usati addirittura due colori per le lettere maiuscole e le iniziali furono stampate usando blocchi di legno incisi o incisioni in metallo.

    E dopo questa lunghissima raccolta di lettere miniate in cui la figura umana domina incontrastata in tutta la sua magnificienza, vi saluto dandovi appuntamento al prossimo mese con altri splendidi capilettera.



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