Foglia oro e argento su carta: materiali e tecnica

Come realizzare una decorazione su carta con foglia oro, argento o rame
Missione e ammanitura su carta

In che modo dèi miniare e mettere d’oro in carta

Prima, se vuoi miniare, conviene che con piombino o vero stile disegni figure, fogliami, lettere, o quello che tu vuoi, in carta, cioè in libri; poi conviene che con penna sottilmente raffermi ciò che hai disegnato. Poi ti conviene d’avere d’un colore cioè d’un gesso, il quale si chiama asiso, e fassi per questo modo, cioè: abbi un poco di gesso sottile, e un poco di biacca*, men che per terza parte del gesso; poi togli un poco di candi*, men che la biacca. Tria queste cose con acqua chiara sottilissimamente. Poi ’l ricogli; lascialo seccare sanza sole. Quando ne vuoi adoperare per mettere d’oro, to’ne un poco, quello che per bisogno ti fa; e distemperalo con chiara d’uovo bene sbattuta, come di sopra t’hone insegnato. E tempera con essa questo mescuglio. Lascialo seccare. Poi abbi il tuo oro: e con l’alito, e senza alilo, il può mettere. E mettudo in su l’oro, abbi il tuo dentello o pietra da brunire, e bruniscilo; ma tieni sotto la carta una tavoletta soda di buono legname, e ben pulita; e quivi su brunisci. E sappi che di questo asiso puoi scrivere con penna lettere, campi, e ciò che vuoi; ch’è perfettissimo. E innanzi che lo metta d’oro, guarda s’è di bisogno con punta di coltellino raderlo, e spianarlo, o nettarlo di niente; ché alcuna volta il tuo pennelletto pone più in un luogo che in un altro. Di ciò ti guarda sempre.

  • La *biacca raramente si trova in commercio a causa della sua tossicità, a volte si trova con il nome di Bianco d’argento, quindi va preparata.
    Per farlo bisogna appendere un pezzo di piombo leggermente scartavetrato in un barattolo chiuso contenente aceto. Dopo una decina di giorni si dovrà grattarlo per essere utilizzato.
  • Il *candi invece è lo zucchero candito:
    200 gr di zucchero in 80 gr di acqua che andrà portato ad ebollizione mescolando finché non diventa leggermente ambrato. Si versa su carta-forno e si lascia cristallizzare. Infine va macinato il più finemente possibile con il mortaio.

Un altro modo per mettere d’oro in carta

Se vuoi un’altra maniera d’asiso (ma non è così perfetta, ed è buono a mettere campo d’oro, ma non è da scrivere), togli gesso sottile, e ‘l terzo biacca, e ‘l quarto bolo armeniaco, con un poco di zucchero. Tria tutte queste cose ben sottilmente con chiara d’uovo. Poi all’usato modo campeggia; lascialo seccare. Poi con punta di coltellino radi e rinetta il tuo gesso. Metti sotto la carta la detta tavoletta, o pietra ben piana, e brunisci. E se caso venisse che non si brunisse bene, quando metti l’oro, bagna il gesso con acqua chiara, con un pennelletto di vaio; e quando è secco, bruniscilo.

  • In questo caso utilizza dello zucchero comune poiché il potere aggrappante è già posseduto dal bolo.

Esistono molte altre ricette antiche per la doratura e in effetti molti manoscritti venivano realizzati utilizzando più tecniche contemporaneamente in quanto ogni metodo ha un effetto finale diverso. I metodi principali comunque, sono tre: due utilizzano la foglia oro e una l’oro in polvere.

  • Applicazione della foglia oro su una base collosa
  • Applicazione della foglia oro su una base di gesso
  • Applicazione del cosiddeto Oro conchiglia

In modo molto sintetico: nel primo caso, le parti da dorare vengono spennellate con colla e successivamente viente posata la foglia oro e questo sarà l’argomento che tratterò nel prossimo laboratorio Lettere illuminate;
nel secondo caso si prepara una miscela di gesso e colla in modo che le parti dorate risultino in rilievo e catturino la luce da più angolazioni;
nel terzo caso si prepara una sorta di inchiostro, con oro puro finemente tritato e gomma arabica, e si applica con penna d’oca o pennello. In passato si utilizzava prepararlo in una conchiglia, da cui il nome.

Tuttora molte persone preparano le basi della doratura seguendo antiche ricette anche se molte sostanze sono difficilmente reperibili per la loro alta tossicità.
Sono ricette elaborate, lente da realizzare, con dosaggi da testare e con tempi lunghi nella posa in opera.
In compenso esistono in commercio molti prodotti che si prestano, con qualche piccolo accorgimento, allo stesso scopo. Vediamoli nel dettaglio partendo dai metalli in foglia.

Metalli in foglia

Foglia oro. Lamine in oro zecchino da 22/24 carati, ottenuto martellando l’oro tra due spessori di cuoio che lo rendono molto sottile e maneggevole. La tonalità assunta dall’ oro dipenderà dal colore del fondo sul quale viene adagiata la foglia o dal colore del bolo utilizzato (giallo, nero, rosso).
L’oro in foglia si presenta in libretti da 25 fogli delle dimensioni di cm 9×9. Disponibile in diverse tonalità: Oro giallo 22 kt, Oro arancio 23 ¾ kt, Oro rosso 23 kt, Oro verde 18 kt, Oro bianco 12 kt, Oro moon 22 kt, Oro caplain 20 kt.

Foglia argento. Si tratta di argento vero, titolo 1000, martellato tra due spessori di cuoio che lo rendono molto sottile e maneggevole. Anch’esso si presenta in libretti da 25 fogli cm 9×9.

Foglia simil-oro. Si tratta di oro imitazione, realizzato con una lega composta da rame e zinco. Si presenta in libretti da 25 fogli delle dimensioni di cm 14X14.

Foglia simil-argento. Si tratta di argento imitazione realizzato esclusivamente con alluminio. Si presenta in libretti da 25 fogli delle dimensioni di cm 14X14.

Segnalo, infine, anche la Foglia rame. Si tratta di rame in foglia libera, realizzato con solo rame al 100%. Si presenta anch’esso in libretti da 25 fogli delle dimensioni di cm 14X14.

Foglia oro

La missione all’acqua

La missione all’acqua è un adesivo a base di copolimeri acetato-vinilici in dispersione acquosa, per incollaggi istantanei (circa 10/15 minuti) di metalli in foglia. È indicata per la decorazione di superfici e supporti posti all’interno, realizzati in materiali a media porosità come legno, gesso, stucco, carta etc.

Ammannitura

Soluzione pronta all’uso, di gesso di Bologna e colla di coniglio utilizzata per la preparazione del fondo nella doratura e per la preparazione dei supporti nella pittura.

Mecca fiorentina

La mecca è una vernice a base d’alcool, gommalacca e resine naturali. Si applica sulla foglia d’argento per formare un leggero film colorato e trasparente, in modo che l’argento somigli all’oro.

Vernice lustrina

La lustrina è una vernice finale a base di resina chetonica in soluzione alcolica, specifica per la protezione dall’ossidazione e dall’abrasione di decorazioni realizzate con metalli in foglia sia veri che imitazione.

La missione all’acqua è un adesivo lattiginoso che si stende a pennello, ben tirata.

L’ammanitura è un impasto di gesso di Bologna e colla di coniglio che va scaldata a bagnomaria e applicata a pennello ancora tiepida. Io ci aggiungo un pizzico di colore e un po’ di acqua demineralizzata per renderla più visibile e fluida.

In questo caso ho applicato un secondo strato di ammanitura per avere un rilievo più pronunciato.

Quando tutto è asciutto, si procede con l’applicazione della foglia argento utilizzando una pennellessa piatta di vajo e se si utilizza l’argento1000 (o l’oro zecchino), facendo molta attenzione perché è estremamente volatile.

Quando la superficie è completamente ricoperta, si spazzola l’eccesso di argento con un pennello morbido.

La mecca fiorentina è una vernice trasparente abbastanza densa che, per piccole superfici, va necessariamente diluita con alcool (>90º) altrimenti si stende con difficoltà.

Infine la lustrina va applicata sulle parti che si vogliono proteggere dall’ossidazione, quando tutto è perfettamente asciutto, meglio il giorno successivo. Anche questa vernice si diluisce con alcool (>90º). In questo caso ho preferito lasciare alcune parti scoperte per avere col tempo la tipica colorazione dell’argento ossidato.

Ed ecco il lavoro finito: Copertina di un libro realizzato interamente a mano; decorazione con acquarelli e foglia argento 1000


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